Santa Susanna di Eleuteropoli Monaca e martire
20 settembre
Palestina – † Eleuteropoli, IV sec.
Etimologia: Susanna = giglio, la donna pura, dall’ebraic
Emblema: Palma
La vita e il martirio di s. Susanna, ci è nota per una ‘passio’ in lingua greca, riportata dalla “Bibliotheca Hagiografica Graeca”, gli avvenimenti vanno inquadrati nel IV secolo.
Susanna originaria della Palestina, era figlia di un sacerdote pagano di nome Artemio, la madre Marta era ebrea; rimasta orfana di entrambi, venne istruita e convertita da un certo prete Silvano e quindi battezzata.
In seguito donò tutti i suoi beni ai poveri e sotto spoglie maschili, entrò in un monastero per condurre vita ascetica, con il nome fittizio di Giovanni.
Nelle ‘Vite’ dei santi, specie di quel periodo storico, dove non esisteva ancora un monachesimo femminile, si ritrovano varie sante che con questo stratagemma, vissero spesso fino alla morte, in monasteri maschili, senza che nessuno se ne accorgesse; del resto specie per i primi monaci, la vita in comune era ridotta, perché ognuno aveva una cella o un eremitaggio, salvo a riunirsi per le cerimonie comuni.
Susanna (Giovanni) andò avanti così per molto tempo, conducendo una vita di perfetta asceta, finché accusata da una donna di avere avuto rapporti sessuali con lei, per dimostrarne la menzogna, dovette rivelare il suo vero sesso.
Anche questa parte riguardante una presunta violenza sessuale, denunziata da qualche donna, attratta da quel che sembrava un monaco e da questi respinta, e che si vendica accusandolo di rapporti inesistenti, fa parte spesso del racconto della vita, di quell’elenco di monache-monaci, che usarono questo sotterfugio per vivere una vita monastica, allora per loro preclusa.
Fu talmente usato questo metodo che parecchie di esse, sono diventate sante, per l’austerità della vita che vollero scegliere; ne diamo alcuni nomi oltre s. Susanna di Eleuteropoli, s. Marina-Marino del Libano, s. Anastasia, s. Atanasia moglie di Andronico, s. Apollinaria, s. Eufrosina-Smaragdo, s. Eugenia, s. Teodora di Alessandria, ecc.
Lasciato così il monastero, Susanna si recò ad Eleuteropoli (Grecia), dove venne ordinata diaconessa dal vescovo del luogo; il racconto verso la fine dice, che essendo nell’epoca delle persecuzioni contro i cristiani (sec. IV?), Susanna venne arrestata, per il suo zelo nell’annunciare Cristo Gesù, quindi trasferita davanti al governatore Alessandro, subì vari tormenti, poi venne rinchiusa in carcere dove morì.
La sua commemorazione nei Sinassari bizantini è posta al 19 settembre, invece Cesare Baronio, il quale compilò il primo Martirologio Romano nel secolo XVI, la pose al 20 settembre.